Papa Clemente XIII
(Carlo Rezzonico)

Nato a Venezia nel 1693. Laureatosi a Padova in teologia, venne elevato alla porpora cardinalizia nel 1737. Nel 1758 diventa Papa con il nome di Clemente XIII. Fu benefico con i poveri, munifico con la cattedrale patavina che volle terminata. Suo il datto: non la gloria ci muove, ma la pietà del popolo. Morì nel 1769. La statua è opera dello scultore Giovanni Ferrari, eretta dai fratelli Rezzonico nel 1787.

Indietro

 

Antonio Canova

Possagno (TV), 1757. A Padova lavorò nella Chiesa degli Eremitani, nel palazzo del conte Sambonifacio a vari bassorilievi, nel palazzo Trento (ora Papafava de' Carraresi). Opere canoviane si trovano al museo civico di Padova. Morì a Venezia nel 1822. Opera dello scultore Giovanni Ferrari, eretta nel 1796 per volere del cav. Antonio Cappello, che ordinò al Ferrari di rappresentare il Canova nell' atto di scolpire il busto dell'omonimo antenato.

Indietro

 

Francesco Luigi Fanzago

Padova, 1764. Laureatosi nel 1790, si recò in Lombardia per studiare la pellagra, che affliggeva la popolazione rurale. Propugnò per primo in Italia l' innesto del vaccino del vaiuolo. Chiamato nel 1802 a insegnare medicina all' Università di Padova, insegnò pure patologia, assumendo nel contempo, nel 1822, la direzione del locale Ospedale Civile. Morì nel 1836. Opera dello scultore romano Giuseppe Petrelli, eretta a cura di amici, colleghi e discepoli, nel 1838.

Indietro

 

Francesco Pisani

Nato a Venezia alla fine del XV secolo. Nominato cardinale in giovanissima età, resse il vescovado di Padova dal 1524 al 1567. Durante la sua permanenza a Padova costruì, sulle rovine di altre tre chiese, la cattedrale della città, senza peraltro che la facciata venisse completata. Lasciata Padova fu nominato vescovo di Ostia, città ove morì nel 1570. Opera dello scultore Giovanni Ferrari, eretta a cura dei patrizi veneti Alvise e Francesco Pisani, nel 1795.

Indietro

 

Giulio Pontedera

Vicenza, 1668. Qui ebbe la sua prima formazione umanistica. Trasferitosi a Padova nel 1714, si dedicò allo studio della medicina e dell' anatomia, e fu allievo del Morgagni. Erudito nella letteratura greco-latina e nella botanica, tanto da divenire successore dell' abate Felice Viali all' Università di Padova. Morì nel 1757. Opera di Giovanni Ferrari, collocata nel recinto nel 1785, a cura del duca Teodoro di Baviera.

Indietro

 

Nicolò Tron

Venezia, 1686. Ambasciatore presso la corte di S. Giacomo a Londra, rientrato in patria è insignito della dignità di "censore" della Repubblica veneta. Fu capitano e poi vicepodestà a Padova dal 1737 al 1739. Si dedicò allo sviluppo dell' industria collegata all' agricoltura. Fece delle bonifiche per un più alto rendimento agricolo e peschereccio. Morì nel 1772. Opera dello scultore Giovanni Ferrari, eretta nel 1781 per volontà dei sericultori padovani.

Indietro

 

Francesco Guicciardini

Firenze, 1483. Laureato a Padova nel 1505, fu chiamato a Firenze, e abbandonò l' insegnamento per dedicarsi agli affari di stato. Ambasciatore in Spagna, priore a Firenze, governatore a Modena e Reggio, consigliere politico di Papa Clemente VII e di Casa Medici. Non condividendo le idee di Cosimo I, si ritirò ad Arcetri fino alla morte (1540). Compila la storia d' Italia. La statua è opera dello scultore Giovanni Ferrari, venne eretta nel 1783 a cura del principe Nassau.

Indietro

 

Jacopo Menochio

Pavia, 1532. Molto rinomato per le sue conoscenze giuridiche, iniziò l' insegnamento del diritto civile a Pavia e la sua fama divenne tale da indurre molte signorie italiane ad invitarlo presso le loro Università. A Padova, insegnò diritto canonico e successivamente diritto civile. Fu poi eletto senatore e presidente della magistratura milanese. Filippo II lo nominò suo consigliere personale. Morì a Milano nel 1607. Opera di Giovanni Ferrari, venne eretta nel 1785 su commissione del principe Alberico di Belgioioso.

Indietro

 

Giovanni Sobiesky

Leopoli (Olesko), 1624. Passata gran parte della gioventù a Parigi, Giovanni venne anche a Padova, dove frequentò l' Università. Tornato in patria, combattè valorosamente contro Turchi e Cosacchi per la libertà e l' indipendenza dei polacchi, che in premio di tanto valore, lo acclamarono loro Re. Uomo colto, buon oratore; fu ritenuto l' eroe nazionale per antonomasia. Morì a Varsavia, 1696. Opera di Giovanni Ferrari, venne eretta nel 1784 da Stanislao Augusto re di Polonia.

Indietro

 

Stefano Bathory

Nato nel 1533 in Transilvania. Studiò a Padova giurisprudenza. Tornato in patria combattè per l' indipendenza polacca contro turchi, russi e tartari. I suoi compatrioti lo acclamarono sovrano di Polonia. Ottenuta la pace, la sua opera si rivolge alla riorganizzazione della giustizia, dell' esercito e dello Stato dimostrandosi savio e giusto. Morì a Grodno, nel 1586. La statua è opera di Giovanni Ferrari, eretta nel 1789 per volontà del re di Polonia.

Indietro